IL MUSEO DELL'ARA PACIS
Il Museo dell'Ara Pacis rappresenta la prima opera di architettura realizzata nel centro storico di Roma dalla caduta del fascismo ai nostri giorni. Il progetto è stato redatto da Richard Meier, autore di alcuni dei più notevoli musei della seconda metà del Novecento e fu inaugurato nel 2006.
Il museo fa parte del patrimonio monumentale di Roma Capitale ed è collocato nel centro storico di Roma, sul Lungotevere in Augusta, il Museo custodisce l'altare dedicato da Augusto alla Pax da lui imposta sul nascente impero romano.
LA STRUTTURA

L'Opera di Richard Meier, costruita in acciaio, travertino, vetro e stucco è una struttura dai caratteri trionfali, con chiari accenni allo stile imperiale romano. Si erge sopraelevato e ampie superfici vetrate consentono di ammirare l'Ara Pacis in condizioni di luminosità uniformi.
Il colore bianco è il marchio di fabbrica di Richard Meier; le lastre di travertino che decorano parte dell'edificio sono invece frutto delle modifiche apportate dall'architetto in corso d'opera.
UN CENTRO CULTURALE
Nel 2012, visto il notevole successo e l'affluenza del pubblico nella struttura, il Museo è stato dotato di uno spazio mostre che, da quell'anno, non ha mai cessato la sua attività, svolta in parallelo con la visita al monumento archeologico.

IL SUO PRIMATO
Il complesso museale dell'Ara Pacis costituisce l'unica opera di architettura contemporanea realizzata entro il perimetro delle Mura Aureliane dal secondo dopoguerra ad oggi.
RICHARD MEIER

Considerato fra i principali esponenti dell'architettura contemporanea, Richard Alan Meier, noto come Richard Meier, è indicato spesso come il più classico tra gli eredi della lezione modernista e, in particolare, dell'opera di Le Corbusier, maestro conosciuto durante uno dei frequenti soggiorni dell'architetto americano in Europa.
Nato a Newark (New Jersey) il 12 ottobre 1934, Meier si laurea in architettura nel 1957 alla CornellUniversity e compie le prime esperienze professionali nello studio di Skidmore, Owings e Merrill(SOM) e alle direttive di Marcel Breuer. Nel 1963 inaugura il proprio ufficio a New York, cui è seguito, nel 1986, quello di Pasadena.
Esordisce, come spesso capita, attraverso la progettazione di una serie esemplare di case unifamiliari, che gli procurano l'attenzione della critica.
La residenza per i Saltzman, in particolare, è il primo manifesto di un'architettura fortemente plastica, in cui viene pienamente giocata l'antitetica partita tra pieno e vuoto, tra statico e dinamico, a partire da una pianta quadrata e funzionalmente organizzata in uno schema chiaramente leggibile dai prospetti e dai volumi esterni.
Grazie a queste poche ed embrionali costruzioni Meier conquista, nel 1969, un posto in prima fila sulla scena internazionale.