Orologio di Augusto


Descrizione

In epoca romana per l'orario ci si regolava soprattutto con le meridiane, orologi solari che si avvalgono di una quadrante, delle lettere romane da I a XII e uno gnomone, l'asta che proiettando la sua ombra lunga e sottile sulla piazza stabiliva la posizione del sole, ovvero l'ora e che toccava come una lancetta l'ora vigente.

Augusto pensò bene di farne costruire una nel 10 a.C., grande e degna di Roma, sia per la grandezza e la bellezza architettonica, sia per la precisione di modo che i romani potessero avere un orario cui potersi appellare senza errore. Per ottenere ciò Augusto di avvalse del prezioso aiuto di Mecenate, uomo di gusto raffinatissimo, ma anche di astronomi e matematici, non solo romani ma anche egiziani.

L'immenso orologio solare (gnomóne) il cui ago era costituito dall'obelisco di Psammètico II (VI secolo a.C.), alto oltre 30 metri, fu condotto a Roma dalla città di Heliôpolis (Egitto) dallo stesso Augusto.

L'Horologium Solarium (o Augusti) era costituito da una vastissima platea circolare del diametro di quasi 180 metri, una piazza vastissima completamente lastricata in lastre di travertino, sulla cui superficie erano indicate le ore, le stagioni, i mesi ed i segni zodiacali in lettere di bronzo dorato.

Venne costruita nell'attuale area che va da Palazzo Montecitorio fino alla chiesa di S. Lorenzo in Lucina dove, nei suoi sotterranei, sono visibili alcuni resti.

La posizione dell'orologio era connessa con l'Ara Pacis ed il giorno del compleanno dell'imperatore (23 settembre) l'ombra dell'ago ciclopico si proiettava all'interno dell'Ara, fino a sfiorarne la mensa sacrificale.

L'epigrafe (CIL VI, 702)

«IMP CAES DIVI FIL AUGUSTUS PONTIFEX MAXIMUS IMP XII COS XI TRIB POT XIV AEGYPTO IN POTESTATEM POPULI ROMANI REDACTA SOLI DONUM DEDIT»

«L'imperatore Augusto, figlio del divino Cesare, pontefice massimo, proclamato imperatore per la dodicesima volta, console per undici volte, che ha rivestito la potestà tribunizia per quattordici volte, avendo condotto l'Egitto in potere del popolo romano, diede in dono al sole»

RITROVAMENTI e COLLOCAZIONE

Plinio narra però che l'orologio funzionasse male, forse a causa dello spostamento dell'obelisco causato da un sisma, tanto che fu necessaria la riparazione sotto Domiziano. Rovinato al suolo non si sa quando nell'Alto Medioevo, l'obelisco venne ritrovato ridotto in più tronconi all'inizio del '500. A causa delle cattive condizioni in cui versava e per l'ignoranza dei tempi venne di nuovo abbandonato e riscoperto all'inizio del '700.

Nel 1792 per volere di Pio VI venne restaurato ed eretto nel luogo in cui è attualmente, cioè a piazza Montecitorio a Roma. Con la nuova sistemazione di Piazza Montecitorio, inaugurata il 7 giugno 1998, è stata tracciata sull'acciottolato della piazza una nuova meridiana, in memoria di quella di Augusto, che punta però verso il portone d'ingresso del palazzo dove ora risiede il parlamento. L'ombra dell'obelisco non punta, però, esattamente in quella direzione, e la sua funzione gnomonica è definitivamente perduta.

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