Ritrovamento, ricostruzione e restauro
dell'Ara Pacis

Essendo collocata nei pressi del fiume Tevere, l'Ara Pacis era stata esposta da subito ai danni causati dall'umidità e dall'acqua a tal punto che alcune sue parti risultarono subito rotte oppure separate dalla costruzione principale.
Dopo essere stata utilizzata nell'epoca medievale come "cava di marmo", nel 1568 l'Ara Pacis Augustaevenne riscoperta sotto Palazzo Peretti, con il ritrovamento di nove grandi blocchi marmorei, ricostruita ed anche restaurata. Purtroppo, a causa del poco rispetto della Chiesa verso i capolavori pagani, le parti del monumento presero varie strade.
Una parte dei blocchi fu venduta al Granduca di Toscana e per la maggior parte trasferita a Firenze, un altro grande frammento finì al Museo del Louvre (ove tuttora si trova), un altro ancora fu trasferito ai Musei Vaticani, mentre quasi tutte le parti decorate a festoni venivano murate nella facciata di Villa Medici, dove sono ancor oggi. La Saturnia Tellus entrò nelle collezioni medicee e finì agli Uffizi.
Nel 1859, in seguito a degli altri scavi, furono scoperti altri reperti, come il basamento dell'altare, il rilievo di Enea e la testa di Marte nel rilievo del Lupercale.
Il merito del riconoscimento dei frammenti come parte dell'Ara Pacis, nel 1879, va all'archeologo tedesco Federico von Dühn.
Nel 1903 furono così intrapresi i primi scavi regolari, che portarono alla luce la struttura del monumento.
Tra il 1918 e il 1921 il professor Oreste Mattirolo lanciò una grande iniziativa, ossia quella di unire insieme tutti i frammenti presenti nel mondo; quest'iniziativa destò un grande interesse da parte di Mussolini e anche da parte dell'opinione pubblica (l'intento di Mussolini era quello di ricostruire una delle più grandi opere portate avanti nella storia col fine di celebrare il primo grande duce della storia, ovvero l'imperatore Augusto). Mussolini, per dare all'altare la grande importanza che meritava, portò avanti a partire dall'anno 1932 anche una politica di demolizione degli edifici circostanti.
Gli scavi si conclusero nel 1937, i frammenti fiorentini furono recuperati, così come quelli dei Musei Vaticani, mentre per quelli del Louvre e di Villa Medici si dovette far ricorso a calchi.
Lavori per riqualificare l'Ara Pacis
I lavori di riqualificazione e di ricostruzione dell'area circostante furono affidati all'architetto Ballio Morpurgo.
Dopo la ripresa degli scavi, nell'anno 1938 furono ricomposte tutte le principali parti mancanti dell'Ara Pacis. Ed in data 23 settembre 1938, in occasione del bimillenario augusteo, si assistette all'inaugurazione dell'Ara Pacis e della teca del Morpurgo.
Con lo scoppio della guerra, nel 1940 si cercò in tutti i modi di porre in sicurezza l'altare proteggendolo con dei sacchi di sabbia.
In seguito a varie peripezie, nel 1995 il Comune di Roma, vista la situazione preoccupante della teca, decise di sostituirla. Il progetto fu affidato all'architetto statunitense Richard Meier e inaugurato il 21 aprile 2006.
Attualmente situato sul lato ovest di Piazza Augusto Imperatore, il museo dell'Ara Pacis è il primo grande intervento di architettura contemporanea nel centro di Roma dal dopoguerra.